Drive to store: Moca Interactive spiega come portare clienti nei negozi fisici attraverso i dati

Angela Venturin, responsabile del team advertising di Moca Interactive, racconta i vantaggi del proximity advertising, attualmente la tipologia più utilizzata di campagna online to offline

Drive to store: Moca Interactive spiega come portare clienti nei negozi fisici attraverso i dati
Angela Venturin

In principio erano i volantini, ma il mondo è cambiato e le promozioni, che un tempo viaggiavano quasi esclusivamente su carta, oggi corrono veloci sul web. Lo chiamano proximity marketing ed è l’ultima frontiera della pubblicità. Una strategia ben studiata, dati geo-comportamentali e algoritmi all’avanguardia permettono di intercettare l’utente e guidarlo nel proprio punto vendita.

A spiegarne i vantaggi è Angela Venturin, responsabile del team advertising di Moca Interactive, agenzia di web marketing trevigiana che con le azioni di proximity advertising lavora quotidianamente.

«Attualmente rappresenta la tipologia più utilizzata di campagna online to offline, particolarmente apprezzata da determinati settori merceologici quali la gdo e l’arredamento. L’obiettivo? Portare i clienti nei negozi fisici basandosi sull’analisi delle loro abitudini. Per farlo, ci si affida a realtà come Beintoo, data driven company con la quale noi stessi collaboriamo mettendo in piedi solide azioni di web marketing e mobile advertising. Attraverso la sua tecnologia proprietaria, Beintoo ogni giorno raccoglie, interpreta ed elabora numerosi dati che gli utenti condividono tramite i propri device, individuando il pubblico migliore sul quale deliverare le azioni pubblicitarie; in seguito realizza e fornisce le creatività da approvare prima della messa on air della campagna. Il procedimento poi è semplice: grazie a un codice installato in molte applicazioni di partner usate quotidianamente dagli utenti, è possibile geolocalizzare milioni di dispositivi ricavandone informazioni utili per la profilazione e personalizzando i messaggi in base agli interessi degli utenti (che hanno dato l’apposito consenso in fase di installazione dell’app). Insomma, un banner non appare mai per caso. Sia esso declinato sotto forma di annuncio push, audio, video o rich media, generalmente è frutto di un intenso “dietro le quinte”».

Dopo le chiusure forzate o gli accessi limitati degli ultimi due anni, del resto, appare più che mai determinante supportare gli store fisici anche e soprattutto con strumenti telematici, laddove le sospirate riaperture non hanno determinato un immediato ritorno in negozio, ma il rientro alla normalità ha comunque portato a una maggior consapevolezza delle potenzialità del digitale.

«Mediamente la generazione post-covid preferisce “andare a colpo sicuro” – prosegue Venturin – accertandosi della presenza in negozio del prodotto desiderato. Per questo motivo, prima di partire con una campagna, suggeriamo ai nostri clienti di verificare con i loro rivenditori che i prodotti da sponsorizzare siano effettivamente disponibili nei punti vendita. In genere una campagna dura almeno un mese, ma ci sono casi in cui può protrarsi per tre/quattro mesi e altri – penso al lancio di un nuovo punto vendita – in cui due settimane sono più che sufficienti. Anche i costi variano: per progetti standard la soglia di ingresso si aggira intorno ai 5000 euro e sale qualora si scelgano una serie di opzioni aggiuntive – disponibili quando le dimensioni del pubblico da raggiungere sono sufficienti – come il tracciamento delle visite in store o l’analisi dell’impatto delle campagne nel generare affluenza al punto vendita».

Drive to store: Moca Interactive spiega come portare clienti nei negozi fisici attraverso i dati ultima modifica: 2022-11-08T10:41:38+01:00 da Redazione

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