Adform presenta una soluzione al problema dei cookie di terze parti

In uno scenario senza cookie di terze parti, Adform, azienda tecnologica proprietaria della piattaforma pubblicitaria full stack IAP (Integrated Advertising Platform), ha lanciato la prima soluzione demand-side che potenzia l’efficacia delle pianificazioni pubblicitarie e dei dati personalizzati.

A seguito dell’eliminazione dei cookie di terze parti su browser come Firefox e Safari, molte aziende che investono in advertising hanno già sperimentato criticità nell’attribuzione delle conversioni e nell’identificare i propri target. Anche i publisher ne soffrono in quanto il traffico senza cookie di terze parti viene considerato non qualificato e quindi monetizzato al minimo.

Mentre la maggior parte dei player dell’ecosistema digitale si sta ancora interrogando sugli sviluppi futuri delle loro tecnologie stack, e nonostante un contesto ancora confuso, Adform è già riuscita a sviluppare e proporre al mercato una soluzione che agevola il passaggio verso gli Identificativi di prima parte (first-party ID, i cookie persistenti del publisher che i browser non possono cancellare) e che rappresenta un importante passo avanti per l’intero settore dell’advertising.

Adform presenta una soluzione al problema dei cookie di terze parti
Davide Corcione, country manager Adform Italia

Il successo frutto della collaborazione tra Adform (e formalmente annunciata sul blog di IAB Europe), il gruppo editoriale europeo Sanoma, l’agenzia di marketing Dagmar e il gruppo globale IPG MediaBrands dimostra che, se l’ecosistema pubblicitario unisce le forze e mette a fattor comune le diverse expertise, può superare le barriere e raggiungere congiuntamente obiettivi rilevanti. Condividendo i dati e gli ID di prima parte con Adform, le agenzie e i brand che partecipano al progetto hanno la possibilità di personalizzare la pubblicità, di rivolgersi a un target specifico e di ottenere i risultati prefissati, il tutto senza utilizzare cookie di terze parti.

Venendo meno l’esigenza di dover gestire centinaia di cookie di terze parti, la conformità a norme come GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati) e CCPA (California Consumer Privacy Act) è semplificata offrendo, nel contempo, una migliore esperienza agli utenti. Un altro aspetto significativo dei first-party ID è l’avere una durata maggiore di quella dei cookie di terze parti, garantendo vantaggi significativi per la maggior parte dei brand, nonché un innalzamento della qualità dei dati in generale.

“Questi primi test dimostrano che la strada scelta da Adform è fattibile e porta risultati concreti per i publisher. Nei prossimi mesi coinvolgeremo anche advertiser e publisher italiani per fornire esempi concreti e soluzioni efficaci che possano aiutare il nostro mercato a fare delle riflessioni e delle scelte chiare in preparazione del 2022, quando presumibilmente anche Chrome non consentirà più l’uso dei cookie di terze parti. E’ fondamentale che i publisher possano decidere come monetizzare i propri dati senza i vincoli determinati da player dominanti e la soluzione basata sui cookie di prime parti è l’unica strada percorribile”, conclude Davide Corcione, Country Manager Adform Italia.

Adform presenta una soluzione al problema dei cookie di terze parti ultima modifica: 2020-09-08T09:57:33+02:00 da Redazione

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