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Mediaset: l’avvocato UE dà ragione a Vivendi. “Poteva salire al 28%”

Il parere dell’avvocato non vincola la decisione della Corte, attesa a marzo

La normativa italiana che impedisce a Vivendi di detenere in Mediaset una quota del 28,8% del capitale, pari al 29,94% dei diritti di voto, è contraria al diritto dell’Unione europea.

Lo scrive l’avvocato generale della Corte Ue, Campos Sanchez-Bordona, nelle conclusioni della causa sul ricorso del gruppo francese contro la delibera dell’AgCom che, in base alla legge Gasparri, ha obbligato Vivendi a trasferire a Simon Fiduciaria la quota eccedente il 10% in Mediaset, in quanto azionista rilevante anche in Tim.

Il parere dell’avvocato non vincola la decisione della Corte, attesa a marzo, ma spesso ne anticipa i contenuti.

“Nulla cambia in merito alla valutazione di illiceità della condotta di Vivendi” nell’acquisto ostile della partecipazione nel 2016, commenta Mediaset, che aggiunge anche come,” diversamente dalle posizioni espresse nel giudizio pendente dalla Commissione UE, anche l’Avvocato Generale ribadisca come la tutela del pluralismo dell’informazione può giustificare ‘l’adozione di misure nazionali che limitano la libertà di stabilimento’, demandando tuttavia ai giudici nazionali la valutazione della proporzionalità di tali misure”.

“Siamo molto soddisfatti. Si tratta di una conferma molto forte della nostra posizione”, ha dichiarato un portavoce del gruppo francese.

Mediaset: l’avvocato UE dà ragione a Vivendi. “Poteva salire al 28%” ultima modifica: 2019-12-18T15:13:18+01:00 da Redazione

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