Sleeping Giants VS Breitbart, attivisti online avvisano i brand delle loro pubblicità fuori luogo

Gli attivisti su Twitter cercano di fermare i proclami razzisti e sessisti di Breitbart suggerendo alle aziende di non finanziarli con le loro pubblicità

Breitbart è il loro obiettivo principale, ma combattono di fatto contro il programmatic advertising che piazza la pubblicità su siti controversi.

Sono un gruppo di attivisti del tutto sconosciuti, anonimi e senza uffici, si sono definiti Sleeping Giants con un account Twitter attivo da novembre scorso (da febbraio anche l’account italiano) e hanno una missione, cercano di ‘svegliare’ gli investitori pubblicitari di ogni dimensione, avvisandoli della presenza – quasi sempre inconsapevole e acquistata in modalità programmatica – dei loro annunci in contesti i cui contenuti trasudano razzismo e sessismo.

Il meccanismo – condiviso attraverso il crowd-attivismo – è molto semplice: uno screenshot della pubblicità nel contesto incriminato viene tweettato all’azienda coinvolta con una nota educata che avvisa del posizionamento scorretto e con un tag perché @slpng_giants possa tracciare le mosse successive.

Tra le prime aziende ad aver accolto l’appello di Sleeping Giants c’è Kellogg’s che ha subito annunciato di aver inserito il sito di Steve Bannon nella propria blacklist, senza temere la ritorsione di Breitbart che pure è arrivata sotto forma di petizione #BoycottKelloggs, che però è stata un flop.

Sleeping Giants VS Breitbart, attivisti online avvisano i brand delle loro pubblicità fuori luogo ultima modifica: 2017-09-27T12:36:40+02:00 da Redazione

Tags:

Related posts