L’informazione corre su Huawei AppGallery. Il caso di Citynews e del suo ecosistema di app locali

Le 50 app di Citynews contano in media 1,5 milioni di download, 20 milioni di sessioni al mese e costituiscono il 20% dell’audience totale. La georeferenziazione un plus per notizie e pubblicità

Un’esperienza d’uso più intuitiva e personalizzata, strumenti di fidelizzazione per il pubblico nonché occasione per valorizzare con formati più gradevoli e utili la pubblicità. Per i brand editoriali le app sono ormai un elemento strategico essenziale per il loro sviluppo e riescono ad offrire a lettori e inserzionisti funzioni più facilmente realizzabili rispetto alla fruizione su browser.

A raccontarci il ruolo e i vantaggi della ‘app economy’ applicata all’editoria è Luca Lani, fondatore e chief executive officer di Citynews, il cui ecosistema conta oggi 50 app che coprono l’informazione sia generalista che locale, con oltre 36mila contenuti mensili clusterizzati per provincia, città e quartiere.

L’informazione corre su Huawei AppGallery. Il caso di Citynews e del suo ecosistema di app locali
Luca Lani

La società editoriale è, tra l’altro, partner di Huawei AppGallery, il marketplace proprietario di Huawei, terzo app store a livello globale che oggi conta 120mila app integrate nel framework di servizi mobili HMS Core, delle quali 12mila solo in Italia.

Il marketplace conta su un pubblico globale di 530 milioni di utenti attivi mensilmente, dei quali 42 milioni solo in Europa, e su team dedicati per supportare i clienti nella loro attività di sviluppo e nella transizione verso AppGallery.

Le app di Citynews contano in media 1,5 milioni di download, 20 milioni di sessioni al mese e costituiscono il 20% dell’audience totale.

Come l’ecosistema delle vostre app aiuta il modello di Citynews centrato sull’informazione locale?

«Le app per Citynews ricoprono ormai un ruolo centrale, perché ci consentono di instaurare e mantenere un rapporto diretto con i lettori, senza mediazione di algoritmi o piattaforme terze. In particolare, attraverso le app siamo in grado di inviare notifiche push con notizie di sicuro interesse per l’utente garantendo così un utilizzo quotidiano e una fidelizzazione di tutti i lettori che le utilizzano. Per questa ragione continuiamo a puntare molto sulle app che sono in costante crescita, in termini di download e di sessioni mese, tanto che, ad oggi, rappresentano il 20% della nostra audience totale».

L’esperienza in-app migliora la fruizione e la fidelizzazione dei lettori?

«La fruizione in-app ha numerosi vantaggi. È evidente che tutto si può replicare anche via web ma le sempre maggiori restrizioni e le difficoltà di supportare i diversi browser esistenti sul mercato, ci portano oggi a ritenere vantaggioso investire nelle app. La fruizione in-app trae, inoltre, beneficio da numerosi servizi: le notifiche, come già indicato, ma anche la possibilità di salvare contenuti, creare un archivio, avere un flusso di notizie personalizzato, navigare le notizie sulla mappa della città. Anche i commenti e la partecipazione alle discussioni generate dalle notizie sono stati limitati all’App dove il lettore trova un ambiente maggiormente sicuro e protetto».

Che valore aggiunto offre, anche a livello pubblicitario?

«Il vantaggio principale, relativamente all’advertising, è l’erogazione di formati full screen, che consentono di sfruttare tutte le potenzialità dell’app. Ad esempio, l’inserimento di call to action dirette come la possibilità di telefonare o mandare messaggi su WhatsApp è un bel valore aggiunto. Molto apprezzata, sia dai lettori che dai nostri partner commerciali, anche la funzione di geolocalizzazione del messaggio pubblicitario, con la quale siamo in grado di consigliare ai nostri utenti il punto vendita più vicino in base alle loro posizioni GPS. Tutte funzionalità teoricamente possibili anche via browser, ma in quel caso decisamente più complesse da gestire».

Quali sviluppi futuri per Citynews nel mondo app?

«Nei prossimi mesi avvieremo delle sperimentazioni per generare una maggiore partecipazione dei lettori, puntando in modo particolare sul citizen journalism di quartiere. Inoltre, contiamo di poter testare, entro la fine dell’anno, una app Citynews unificata (attualmente abbiamo 50 app, una per ognuna delle nostre edizioni di prossimità) allo scopo di agevolare, da un lato, lo sviluppo tecnologico, e favorire, dall’altro, i nostri lettori che sono interessati a leggere notizie da differenti città e territori».

L’informazione corre su Huawei AppGallery. Il caso di Citynews e del suo ecosistema di app locali ultima modifica: 2021-07-27T11:07:07+02:00 da Redazione

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