Packaging, l’emergenza sanitaria non ha fatto crollare l’attenzione per la sostenibilità

L’Indagine Nomisma per l’Osservatorio Packaging del Largo Consumo rileva che per il 27% degli italiani gli aspetti ambientali erano e rimarranno una priorità e che il 33% ha aumentato l’importanza attribuita ai temi green

Nel 2021 si capirà, forse, quali tendenze indotte dalla pandemia si radicheranno in modo strutturale nella società italiana, ma alcuni segnali dicono che l’attenzione alla sostenibilità non è stata intaccata dall’emergenza sanitaria.

Lo rileva l’Indagine Nomisma presentata in occasione della terza edizione dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo: condotta su oltre 1.000 responsabili acquisto tra i 18 e i 65 anni,  la survey dice che per il 27% degli italiani gli aspetti ambientali erano e rimarranno una priorità e che il 33% ha aumentato l’importanza attribuita ai temi green, mentre solo il 4% l’ha diminuita. Per molti, i temi della sostenibilità dovrebbero entrare nell’agenza politica: ambiente e cambiamento climatico (con il 38% delle indicazioni) sono al 3zo posto dopo le politiche per il lavoro e l’occupazione (70%) e salute e sanità (66%).

Per il futuro dell’ambiente, gli italiani sembrano disposti a impegnarsi con un approccio più green negli stili di vita e nei comportamenti di consumo: nei prossimi 12 mesi  l’81% ridurrà lo spreco alimentare (oggi è il 76%), il 39% userà mezzi di trasporto più sostenibili (+15 pp), il 73% userà elettrodomestici a basso consumo, il 54% privilegerà l’acquisto di prodotti fatti con metodi sostenibili, il 50% di prodotti a km 0, il 51% prodotti biologici, il 65% prodotti con poco imballaggio, il 59% quelli con pack sostenibile (+14 pp).

Il packaging incide sulla sostenibilità percepita del prodotto e le confezioni con caratteristiche green sono un importante driver di scelta: secondo l’indagine 1 italiano su 4 individua nella presenza di una confezione sostenibile un buon motivo di scelta di un prodotto alimentare, mentre negli ultimi 6 mesi il 14% ha smesso di acquistare un determinato prodotto a causa di una confezione giudicata poco green.

Tra le caratteristiche dei materiali del pack che più incidono sulle scelte di acquisto: assenza di overpackaging (55%), riciclabilità (43%), presenza di materie prime derivanti da fonti rinnovabili o a ridotte emissioni di CO2 (43%). Importante anche la presenza di materiale compostabile o biodegradabile (41%) e la completa assenza di plastica (32%). A non prestare attenzione al materiale della confezione nell’atto di acquisto solo il 7% degli italiani.

Tuttavia, gli italiani non sono ancora pronti a pagare un mark up per avere un pack green: il 53% dichiara una willingness to pay nulla o quasi. Per gli analisti di Nomisma questo dato mostra che per gli italiani la sostenibilità della confezione è un valore intrinseco del prodotto e non un surplus ed evidenzia la necessità di comunicare quali effetti produca un packaging con caratteristiche sostenibili. Il 75 legge infatti le etichette o si informa online (20%), ma il 26% valuta ancora insufficienti le informazioni a disposizione e un ulteriore 64% vorrebbe saperne di più.

Come fare. Tra le indicazioni più apprezzate e ritenute più utili quelle su come riciclare una confezione (molto importante per 8 persone su 10), percentuale di materiale proveniente da fonti rinnovabili (75), quantità di plastica ridotta o non utilizzata per produrre l’imballo (70%) ed emissioni di CO2 risparmiate per produrre il pack (62%).

Packaging, l’emergenza sanitaria non ha fatto crollare l’attenzione per la sostenibilità ultima modifica: 2021-01-29T11:50:50+01:00 da Redazione

Related posts