Nextplora Viewpoint / 6: gli effetti del coronavirus sulla pubblicità polarizzano la percezione del pubblico

Un nuovo highlight di Nextplora arricchisce il monitoraggio misurando gli effetti del coronavirus sulla pubblicità, mentre cala ancora la preoccupazione per la diffusione dell’epidemia

Rimane stabile l’andamento medio degli acquisti, con una frequenza sostenuta solo per i beni necessari – giornali, farmaci, spesa quotidiana, beni online e consegna di cibi pronti – che vengono acquistati a cadenza settimanale e anche gli altri comportamenti d’acquisto di prodotti e servizi non subisce variazioni di rilievo nella nuova rilevazione del Nextplora Viewpoint che si arricchisce questa settimana con la misurazione degli effetti del coronavirus sulla pubblicità.

La rilevazione condotta tra il 9 e il 12 aprile mostra lievi aumenti sia per l’eCommerce che per i negozi fisici e se il trend di consumo dei prodotti alimentari resta complessivamente invariato, ci sono lievi contrazioni trasversali alle diverse categorie.

Continua invece a crescere il trend di chi intende confermare le cautele di queste settimane anche dopo l’emergenza – più cura di sé e della famiglia, meno frequentazione di luoghi affollati e meno contatti fisici – e di chi in vista di una crisi economica intende aumentare la quota di risparmi.

In questo mood di ansia (42% moltissimo + molto, 27% abbastanza) il cambiamento della pubblicità è stato percepito dal 60% della popolazione, soprattutto quando la comunicazione riguarda le persone in prima linea per l’emergenza, i temi  e i provvedimenti adottati.

Se la comprensione è condivisa, opinione e giudizio sono invece polarizzati: per un 49% che ritiene le pubblicità di questo periodo utili per sostenere e far ripartire l’economia, un 56% dice che le aziende dovrebbero destinare gli investimenti pubblicitari ad altre finalità, mentre a fronte di un 48% che condivide i valori delle aziende che fanno pubblicità in questo momento, c’è un 44% che considera strumentale l’uso della pubblicità per ottenere visibilità e un 34% che dice di preferire le pubblicità come erano prima dell’emergenza.

“Abbiamo voluto decodificare cosa significa la pubblicità nel vissuto delle persone, quanto conti il modo in cui le aziende parlano attraverso la comunicazione e se abbia o meno senso la corsa a rimodulare i messaggi”, spiega Andrea Giovenali, CEO Nextplora, sottolineando il maggiore gradimento per pubblicità realistiche, concrete, pragmatiche, sincere, non solo ottimiste cariche di speranza.

Nextplora Viewpoint / 6: gli effetti del coronavirus sulla pubblicità polarizzano la percezione del pubblico ultima modifica: 2020-04-16T11:01:20+02:00 da Redazione

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