Italiani sempre più digitali nel report di We Are Social. Ecommerce e lead generation trainano investimenti social

Nel mondo come in Italia ci sono ormai più connessioni mobili che persone. Nel nostro paese, a fronte di 60 milioni di cittadini, sono 78,2 milioni; 51 milioni sono gli utenti di internet (+1,7% rispetto al 2021) pari all’84,3% della popolazione, e 43 milioni, il 71% (+5,4% vs 2021), frequentano le piattaforme social.

Una crescita che segue un anno straordinario come il 2020, con la popolazione isolata a causa della pandemia e connessa grazie a tecnologie e device, secondo l’analisi fatta da We Are Social nel report annuale Digital 2022, realizzato in collaborazione con Hootsuite.

Ieri l’agenzia ha presentato il focus sul mercato italiano che per il quarto anno consecutivo registra una crescita nell’uso di digital e social nonostante il calo della popolazione, come rileva il Research & Insight Director Matteo Starri. «Sicuramente siamo un paese maturo ed estremamente connesso, con 130 connessioni mobili ogni 100 persone. Assistiamo anche a un continuo e progressivo aumento degli utenti attivi sulle piattaforme, utilizzate da 3 cittadini su 4».

Una leggera ‘media fatigue’ emerge dopo 2 anni di pandemia, con il tempo speso su internet, tv, radio e anche gaming che cala lievemente mentre aumenta quello dedicato ai media a stampa. I video restano i contenuti più seguiti (89%) ma anche l’audio (44% ascolta musica, il 14% podcast) da un pubblico che accetta spesso di pagare per averli, +22% per i video e +19% per la musica.

 

Il gaming si dimostra un’attività sempre più trasversale a demografie e canali. L’82% di chi accede a internet dichiara di giocare online su diversi dispositivi, per circa un’ora al giorno. Cresce del 22% la spesa totale per i videogame, raggiungendo un valore pari alla metà della spesa complessiva per i media digitali in Italia.

Come fa notare Marta Prosperi, Strategy Supervisor, “è un mondo complesso e tocca diverse tipologie di persone, tra gamer, streamer, spettatori e creator, e tanti touchpoint per l’attività di gaming in sé, per la pubblicazione di contenuti come YouTube, Twitch e Facebook e per le conversazioni come Twitter, Discord e Reddit. Tutto ciò pone il gaming nel cuore della pop culture”. Il metaverso è un’ulteriore declinazione, interessante per i brand per espandere lo storytelling, lanciare prodotti e coinvolgere audience nuove entrando in mondi non affini.

L’uso dei social vede in testa le app della famiglia Meta – Whatsapp, Facebook, Instagram e Facebook Messenger nell’ordine – e, nonostante le recenti vicissitudini dell’azienda, il report nota una costate crescita del loro utilizzo anche nelle fasce 18-24 anni. Seguono Telegram, spinta dall’enfasi sulla privacy, TikTok, Twitter, LinkedIn e Pinterest e si fa strada anche Discord, nata inizialmente per i gamer, con una quota del 10%. I social vengono usati prevalentemente per informarsi e restare in contatto ma 6 persone su 10 li usano per cercare informazioni sui brand d’interesse, aiutati anche dalle funzioni di ricerca e acquisto lanciate da ormai tutte le piattaforme.

Sull’ecommerce si è soffermato Andrea Lombardi, Media And Distribution Director, evidenziando una costante crescita con oltre 35 milioni di persone che nel 2021 hanno comprato beni di consumo online, sempre più anche food e beverage in crescita rispettivamente del 45% e 39%. «L’ecommerce traina anche il digital advertising, fondamentale per i brand per raggiungere audience nuove. Grazie alle nuove funzioni per l’ecommerce e le vetrine online, riusciamo a dare ai nostri contenuti online un obiettivo specifico lavorando anche sulla parte bassa del funnel, creando dei journey che portano ad acquisti e ad azioni concrete. Il legame con le vendite ci permette anche di valutare in modo più efficace il ROI degli investimenti pubblicitari sulla base di indicatori come purchase e conversion».

Tali attività sono importanti anche per le aziende che non vendono online le quali, grazie alla targetizzazione dei social e ai nuovi form facili da usare, possono condurre campagne di lead generation. «Nell’ultimo anno abbiamo lavorato molto su questo fronte permettendo alle aziende di raccogliere liste di utenti con una intention to buy molto alta e dati di prima parte sempre più preziosi in un contesto in cui le piattaforme non permettono di monitorare il comportamento dell’utente e il mondo dei cookie è molto cambiato».

“In questi anni stiamo assistendo a rapidi cambiamenti a livello culturale, economico e sociale. Questi cambiamenti stanno contribuendo anche all’evoluzione del rapporto che le persone hanno con internet e con le piattaforme digitali. E alcuni di questi sono solo all’inizio. Oltre a informazione, networking e intrattenimento, il nostro report di quest’anno racconta la crescita di fenomeni come il gaming, il social commerce e le cryptovalute. In uno scenario sempre più articolato e complesso, è fondamentale per chi si occupa di marketing e per i brand conoscere non solo gli aspetti quantitativi ma anche le sfumature culturali, le community e le sottoculture che nascono e si evolvono ogni giorno su internet”, commentano Gabriele Cucinella, Stefano Maggi e Ottavio Nava, Regional Lead EU Area e CEO di We Are Social Italy and Spain.

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Italiani sempre più digitali nel report di We Are Social. Ecommerce e lead generation trainano investimenti social ultima modifica: 2022-02-10T12:13:35+01:00 da Redazione

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