Indice DESI 2020. Il doppio passo dell’Italia nella trasformazione digitale: tra i leader nel 5G, sempre indietro nelle competenze

La Commissione Europea ha rilasciato i risultati del Digital Economy and Society Index 2020 che monitora l’andamento complessivo dei paesi appartenenti all’UE in fatto di competitività digitale e riporta dati relativi al 2019.

L’Index di quest’anno mostra un generale progresso in tutte le aree per tutti gli stati membri, fatto che appare ancora più importante alla luce della crisi coronavirus, il cui impatto sarà probabilmente più significativo sui risultati della prossima edizione, ma sottolinea che andrebbero intensificati gli sforzi per migliorare la copertura delle reti ad altissima capacità, assegnare lo spettro 5G per consentire il lancio commerciale dei servizi, migliorare le competenze digitali dei cittadini e digitalizzare ulteriormente imprese e settore pubblico.

Leader digitali d’Europa restano Finlandia, Svezia, Danimarca e Olanda, l’Italia si trova sempre nelle retroguardie, al quart’ultimo posto davanti a Romania, Grecia e Bulgaria. Se può servire da consolazione, le maggiori economie europee non sono certo campioni digitali.

Quanto alle 5 aree indagate dal DESI, l’Italia è a buon punto nella connettività – in 3 anni è passata dalla 28ma alla 17ma posizione – perché tra i pionieri del 5G insieme con Finlandia, Germania e Ungheria, ma resta indietro in fatto di capitale umano, alla pari di gran parte della popolazione europea (il 42% è ancora carente nelle nozioni di base del digitale).

L’uso di internet, per quanto cresciuto notevolmente con l’85% delle persone che accedono almeno 1 volta alla settimana, in l’Italia è ancora sotto media (e il 17% della popolazione non ha mai usato servizi internet) in tutte le voci, tranne in quella relativa alle videochiamate.Anche la digitalizzazione delle imprese è ancora appannaggio delle grandi e solo il 17% delle PMI utilizza tecnologie digitali e solo il 17,5% vende prodotti e servizi online (in Italia solo il 10%), un mero +1,4% rispetto al 2016.

Infine, per quanto riguarda i servizi pubblici digitali, l’Index riscontra una tendenza positiva nelle aree dell’eGovernment e dell’eHealth, con l’Italia non lontana dalla media e che guadagna 3 posizioni (dalla 22ma alla 19ma) rispetto al 2018, ma con molte amministrazioni pubbliche che ancora non forniscono l’accesso ai servizi pubblici digitali (4.100 su un obiettivo di 10mila nel 2020).

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Indice DESI 2020. Il doppio passo dell’Italia nella trasformazione digitale: tra i leader nel 5G, sempre indietro nelle competenze ultima modifica: 2021-06-23T09:30:31+02:00 da Redazione

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