Gli italiani e il coronavirus: i brand percepiti come poco attivi e i media poco credibili. Resiste la voglia di vacanze

Secondo il tracking attivato da GfK, i brand devono adeguare i messaggi e le strategie comunicative al sentiment degli italiani

Le donne sono più preoccupate degli uomini, cresce la voglia di contenuti informativi ma i media sono ritenuti poco credibili, torna la fiducia negli esperti, mentre i brand sono percepiti come poco attivi.

Sono alcune delle evidenze che emergono dal monitoraggio settimanale sui consumatori attivato da GfK per misurare gli effetti del Coronavirus sugli stili di vita, le abitudini e le strategie di consumo degli italiani, con un focus particolare su trasporti e mobilità, viaggi e vacanze, tempo libero e igiene personale.

I primi risultati – che si riferiscono a prima dell’entrata in vigore del decreto che ha introdotto in tutto il Paese restrizioni per fermare la diffusione del virus (periodo di rilevazione: 2-6 marzo 2020. Dati sui comportamenti riferiti alla settimana dal 24 febbraio al 1° marzo)- mettono in luce alcuni trend che, secondo gli esperti GfK, caratterizzeranno abitudini e consumi degli italiani anche per le prossime settimane.

Gli italiani e il coronavirus: i brand percepiti come poco attivi e i media poco credibili. Resiste la voglia di vacanze

• Le donne sono più preoccupate degli uomini: se in generale gli italiani sembrano ancora preoccuparsi soprattutto per la situazione economica, il 47% delle donne intervistate dichiara di essere molto preoccupata per il diffondersi di nuove malattie (il 17% in più rispetto agli uomini). Le donne sembrano essersi rese conto per prime della gravità della situazione, tanto da aver modificato le proprie abitudini di consumo prima dell’entrata in vigore delle misure restrittive alla circolazione: già la scorsa settimana, infatti, oltre il 50% delle donne dichiarava di aver ridotto o smesso di frequentare centri commerciali, insegne e negozi. Nelle prossime settimane possiamo aspettarci una maggiore presenza maschile all’interno dei punti vendita, un fattore di cui la distribuzione dovrà tenere conto nella propria pianificazione.

• Mobilità privata: i dati GfK mostrano, a fronte di una riduzione generale della mobilità da parte degli italiani, un incremento dell’utilizzo dell’auto privata. L’abitudine a preferire i mezzi di trasporto privati potrebbe essere difficile da abbandonare anche al termine dell’emergenza: è possibile che ciò abbia delle conseguenze di medio periodo significative anche sulle logiche e le sensibilità di sostenibilità ambientale, un tema centrale nelle strategie di consumo degli italiani fino a poche settimane fa.

• Voglia di contenuti mediali: negli ultimi giorni gli italiani dichiarano di aver incrementato significativamente la fruizione di contenuti Media & Entertainment, in particolare quelli legati alla ricerca di notizie. Per le prossime settimane, circa 1 italiano su 10 dichiara di voler sottoscrivere un abbonamento a servizi di contenuti, piattaforme e App a pagamento.

• Salute e benessere, anche in cucina: in questo periodo gli italiani stanno di più in casa e dedicano più tempo del solito all’igiene personale e alla pulizia/sanificazione della casa e dei vestiti. Cresce anche l’attenzione all’alimentazione, intesa come strumento per stare bene, in salute – e non tanto come una concessione o una compensazione.

• La voglia di vacanze resiste alle preoccupazioni del Coronavirus: gli italiani continuano a guardare alle vacanze estive come possibile “risarcimento” per l’attuale momento di difficoltà. Una prospettiva importante, anche dal punto di vista psicologico. Il dato andrà monitorato nelle prossime settimane, ma sembra indicare che – qualora la situazione dovesse migliorare – gli italiani sono pronti a rimettersi in movimento. In crescita anche l’interesse per le assicurazioni legate agli imprevisti di viaggio.

• Brand e comunicazione ai tempi del coronavirus: in questo momento di incertezza, anche la comunicazione si trova ad affrontare nuove e inedite sfide. I brand sono chiamati a fare la loro parte, adeguando i messaggi e le strategie comunicative al sentiment degli italiani. Anche perché, in questo momento, vengono percepiti dai consumatori come poco attivi, silenziosi. Dovendo valutare l’operato di questi giorni, gli italiani esprimono invece un giudizio molto positivo sul sistema sanitario, ma anche la Protezione civile e il Governo ne escono bene. La fiducia degli italiani è riposta soprattutto nel personale sanitario e in generale negli esperti, mentre i media risultano poco credibili.

Su questi temi GfK organizza il prossimo giovedì 26 marzo, alle ore 11.00 un momento di condivisione con la business community: una web conference gratuita nella quale condividerà alcuni insight provenienti da tutti i tracking continuativi GfK.

 

Gli italiani e il coronavirus: i brand percepiti come poco attivi e i media poco credibili. Resiste la voglia di vacanze ultima modifica: 2020-03-13T14:51:52+01:00 da Redazione

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