Addio media tradizionali, per Censis e Ucsi l’immaginario collettivo degli italiani si forma sul web

Su internet il 75,2% degli italiani, WhatsApp, FB e YouTube le piattaforme preferite, decolla Instagram

Presentato ieri a Roma il 14° Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione promosso da Facebook, Mediaset, Rai, TV2000 e Wind Tre: su internet il 75,2% degli italiani, WhatsApp, Facebook e YouTube le piattaforme preferite, mentre decolla Instagram. Se i telegiornali sono ancora la prima fonte di informazione per il 60,6% degli italiani, al secondo posto si piazza Facebook (per il 35% della popolazione) e l’immaginario collettivo, secondo la ricerca, è sempre più disintermediato dai social con una personalizzazione dei palinsesti informativi e più della metà degli utenti internet ha dato credito a fake news circolate in rete. Per il 77,8% degli italiani si tratta comunque di un fenomeno pericoloso, creato ad arte per inquinare il dibattito pubblico, ma preoccupano poco i giovani: il 44,6% ritiene che l’allarme sia sollevato dalle vecchie élite che con l’avanzare del web hanno perso potere.

Quasi 23 miliardi di euro è stata la spesa per smartphone, servizi di telefonia e traffico dati: il 75,2% degli italiani è sul web, attratto dai social e abilitato dagli smartphone che hanno una penetrazione del 69,6% sul totale popolazione e dell’89,3% tra i giovani. Il 39,7% degli utenti internet usa l’home banking, il 37,7% fa shopping, mentre non decollano i rapporti digitali con le pubbliche amministrazioni.

Raddoppia l’utenza della TV mobile, passando dall’11,2% al 22,1%, web e smart TV raggiungono il 26,8% degli utenti (+2,4% rispetto all’anno precedente), mentre la TV tradizionale perde il 3,3% e si attesta al 92,2% di utenza complessiva, la TV satellitare raggiunge il 43,5% degli italiani e le piattaforme online come Netflix vengono usate dall’11,1%, percentuale che quasi raddoppia tra gli under 30.

La radio perde il 4% di utenza sulle FM ma lo recupera sul web, dove l’utenza via computer è al 18,1%, raggiungendo su tutte le piattaforme l’82,6% degli italiani, mentre i servizi audio in streaming vengono utilizzati dal 10,4% (22,6% tra gli under 30).

Quotidiani e libri continuano la discesa libera: solo il 35,8% degli italiani legge i giornali cartacei, mentre quelli online hanno un’utenza pari al 25,2% e solo il 42,9% ha letto almeno 1 libro a stampa nell’ultimo anno e appena il 9,6% almeno un e-book, e solo le donne rappresentano un argine a una flessione ancora più ampia. Va un po’ meglio ai periodici: nell’ultimo anno il Censis ha registrato una lieve ripresa sia dei settimanali (+1,8%, con il 31% di utenza complessiva), sia dei mensili (+2,1% e il 26,8% di utenza). I quotidiani sono ormai al 6° posto nella classifica generale dei mezzi utilizzati per informarsi: li usa regolarmente solo il 14,2% della popolazione, il 15,1% di chi ha un’istruzione superiore e appena il 5,6% dei giovani.

Lo spirito del tempo è ormai plasmato da web e social: secondo il Censis il mezzo che esercita più di tutti un’influenza sui valori ritenuti centrali nell’immaginario collettivo è la TV con il 28,5% delle risposte, ma la somma di quanti indicano internet in generale (26,6%) e i social (27,1%) arriva complessivamente al 53,7% superando il 56% nella fascia d’età 14-29 anni e il 66,6% tra i 30-40enni.

Addio media tradizionali, per Censis e Ucsi l’immaginario collettivo degli italiani si forma sul web ultima modifica: 2017-10-05T13:18:55+02:00 da Redazione

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