Assirm: il settore tra volontà di ripartire e preoccupazioni

Assirm ha sondato lo stato d’animo degli associati

Nonostante un leggero rallentamento dell’economia italiana (PIL +0,2%), nel 2019 Assirm ha registrato in Italia una positiva stabilizzazione del settore delle ricerche di mercato e di opinione con buone opportunità di business per il 2020. L’emergenza sanitaria in atto ne ha però modificato notevolmente la realtà, da qui il delinearsi di un nuovo scenario che l’associazione degli istituti di ricerca ha voluto fotografare attraverso i propri associati.

In materia di preoccupazioni, le principali riguardano l’economia nazionale (84%), l’andamento della propria azienda (69%) e, nel privato, la salute dei familiari (55%).

In merito alla conclusione dell’emergenza, il 43% degli associati ipotizza una fine entro giugno, mentre il 31% prevede un’adeguata ripresa delle attività entro luglio. Una ripartenza che in questo settore potrebbe comunque verificarsi anche in tempi più rapidi, considerata la necessità di aziende di beni e servizi di comprendere non solo il nuovo comportamento dei consumatori, ma anche il sentiment dell’opinione pubblica sulle scelte delle istituzioni.

Analizzando, invece, la portata dei problemi da affrontare, per il 28% degli associati è gestibile con minime revisioni del piano aziendale, per il 32% è significativa con un’indispensabile riorganizzazione del lavoro, mentre per 1 associato su 3 è severa considerato il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Rivolgendo infine uno sguardo al 2021, gli associati di Assirm si dividono sostanzialmente in tre gruppi: un 35% intravede una situazione economia migliore, un altro 35% delinea uno stato peggiore mentre per un ultimo 30% resterà uguale ad ora (14%) o al momento non sa valutare (16%).

Nonostante un leggero rallentamento dell’economia italiana (PIL +0,2%), nel 2019 Assirm ha registrato in Italia una positiva stabilizzazione del settore delle ricerche di mercato e di opinione con buone opportunità di business per il 2020. L’emergenza sanitaria in atto ne ha però modificato notevolmente la realtà, da qui il delinearsi di un nuovo scenario che l’associazione degli istituti di ricerca ha voluto fotografare attraverso i propri associati. In materia di preoccupazioni, le principali riguardano l’economia nazionale (84%), l’andamento della propria azienda (69%) e, nel privato, la salute dei familiari (55%).  In merito alla conclusione dell’emergenza, il 43% degli associati ipotizza una fine entro giugno, mentre il 31% prevede un’adeguata ripresa delle attività entro luglio. Una ripartenza che in questo settore potrebbe comunque verificarsi anche in tempi più rapidi, considerata la necessità di aziende di beni e servizi di comprendere non solo il nuovo comportamento dei consumatori, ma anche il sentiment dell’opinione pubblica sulle scelte delle istituzioni.  Analizzando, invece, la portata dei problemi da affrontare, per il 28% degli associati è gestibile con minime revisioni del piano aziendale, per il 32% è significativa con un’indispensabile riorganizzazione del lavoro, mentre per 1 associato su 3 è severa considerato il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati. Rivolgendo infine uno sguardo al 2021, gli associati di Assirm si dividono sostanzialmente in tre gruppi: un 35% intravede una situazione economia migliore, un altro 35% delinea uno stato peggiore mentre per un ultimo 30% resterà uguale ad ora (14%) o al momento non sa valutare (16%). “Oggi gli associati dichiarano una grande volontà di reagire senza però nascondere le difficoltà e le incertezze del momento. Dall’indagine emerge infatti molta cautela nell’affermare un pieno recupero del post-pandemia o un miglioramento nel medio termine. - afferma Matteo Lucchi, presidente dell’associazione -. Assirm è comunque già operativa, assieme alle imprese italiane, per ridurre le conseguenze negative di questa inaspettata emergenza e guidare la ripartenza”.
Matteo Lucchi

“Oggi gli associati dichiarano una grande volontà di reagire senza però nascondere le difficoltà e le incertezze del momento. Dall’indagine emerge infatti molta cautela nell’affermare un pieno recupero del post-pandemia o un miglioramento nel medio termine. – afferma Matteo Lucchi, presidente dell’associazione -. Assirm è comunque già operativa, assieme alle imprese italiane, per ridurre le conseguenze negative di questa inaspettata emergenza e guidare la ripartenza”.

Assirm: il settore tra volontà di ripartire e preoccupazioni ultima modifica: 2020-04-28T09:03:14+02:00 da Redazione

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