WPP, il 2019 chiuderà in negativo. La forchetta del ‘quanto’ dipende dal perimetro che si misura

Il mercato secondo Wpp. Per Massimo Beduschi e Massimo Costa il 2020 potrà tornare in positivo, ma marcherà ancora di più i trend già in atto

Il segno meno davanti alle percentuali che segnano il confronto tra il 2018 e il 2019 è un fatto assodato: per Massimo Beduschi, CEO di GroupM, la forchetta delle cifre che seguono il segno meno dipende solo dal perimetro che si misura.

Massimo Costa, country manager WPP Italia, Massimo Beduschi, CEO di GroupM

Sarà tra -1% e -2% se si calcolano anche i ricavi pubblicitari di Google, Facebook e Amazon, tra il -5% e il -7% se non si considerano i big del digitale. A margine del Forum WPP / The European House Ambrosetti, Beduschi e Massimo Costa, country manager WPP Italia, hanno disegnato uno scenario in complessa trasformazione.

“Il vero problema è come sta cambiando il mercato: non cresce più per la pubblicità classica che quest’anno ha preso un duro colpo”, ha sottolineato Costa, ma cresce per la coda lunga degli investimenti small business, tutti intercettati da Google e Facebook. Per Beduschi e Costa, il 2020 potrà tornare in positivo, ma marcherà ancora di più i trend già in atto: la stampa ancora in calo a doppia cifra, la TV in crescita per la struttura demografica dell’Italia, per gli Europei di Calcio e per le Olimpiadi di Tokyo, i big della tecnologia a drenare ancora di più che nel 2019, non solo per gli investimenti pubblicitari – stimati in 110 milioni di euro per Amazon, 1 miliardo per Facebook e 1,5 miliardi per Google – quanto per tutti gli altri servizi alle imprese, dal cloud al CRM – “che non valgono poco”, ha sottolineato Beduschi.

Quanto al business del prossimo decennio, Costa vede in calo FMCG e automotive, mentre cresceranno eCommerce, fin-tech, health & wellness, i trasporti, l’hospitality che diventa brand experience extension, soprattutto per il lusso, mentre il media cambia pelle.

Intercettare gli investimenti delle aziende è sempre più complesso, ha aggiunto Costa: le piccole imprese sono troppo piccole per le strutture “pesanti” delle agenzie, mentre è più facile avvicinare le medie imprese – “ci vengono a cercare loro, ormai”, ha detto Costa – portando giornate di formazione free sulla digital transformation. Nella ricerca di un equilibrio ‘sostenibile’ per il business di WPP, che chiuderà il 2019 in positivo e stabile rispetto al 2018, ma con profittabilità a doppia cifra, Costa dice di voler fare gare “solo se sappiamo di avere un profitto”, guardare più ai margini che al fatturato e “scremare molto per posizionare bene la nostra attività commerciale tenendo alta la nostra quota di mercato”.

WPP, il 2019 chiuderà in negativo. La forchetta del ‘quanto’ dipende dal perimetro che si misura ultima modifica: 2019-11-18T10:06:23+01:00 da Redazione

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