Mercato pubblicitario piatto. Secondo Upa l’anno chiuderà a +0,5% ma incombe la stagnazione

Dall’Assemblea Upa lo stimolo dell’arte e dei nuovi linguaggi in un panorama socio-politico desolante

Cresce, di poco ma cresce il mercato pubblicitario nel 2019 secondo la stima di Upa. L’Associazione degli inserzionisti pubblicitari prevede una chiusura d’anno a +0,5%, valore ridimensionato rispetto al +0,8% di inizio anno. «Una crescita contenuta, che segna comunque il quinto anno consecutivo con segno positivo ed è superiore al PIL” commenta Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di Upa, in occasione dell’assemblea che ha raccolto a Milano, al Teatro Strehler, le aziende associate e i principali operatori del mercato.

Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di Upa

IL MERCATO. I dati Upa mostrano la tenuta del sistema televisivo, sceso però sotto la soglia del 50% degli investimenti complessivi (45,4%), l’ulteriore decrescita di quotidiani

(-10.8%) e periodici (-14,2%), i cui ricavi pubblicitari valgono un terzo rispetto al 2008 e ancora nel bel mezzo della “traversata nel deserto”, ancora in cerca di un modello di business sostenibile “come sta avvenendo, attraverso il digitale, nei paesi più avanzati”. Il digitale supera una quota del 30% del totale, con le piattaforme search, social e video ancora in forte crescita (+9,8%) tanto da rappresentare il secondo aggregato per raccolta pubblicitaria dopo i broadcaster. I ricavi digitali degli editori tradizionali crescono dell’1,2%, compensando marginalmente la contrazione della raccolta in questo settore. Segnali positivo della radio (+2%, previsto a maggio), che con un certo dinamismo sta recuperando i valori pre-crisi.

PERICOLO STAGNAZIONE. Il risultato poco sopra lo zero consola poco però, perché la stagnazione incombe e minaccia di accentuarsi.

«Perdurano i mali endemici come immobilità, redditi fermi al 2000, il familismo, il debito pubblico che ha raggiunto livelli odiosi. C’è una diffusa preoccupazione degli italiani e dei consumatori sullo stato del Paese e questo frena i consumi – dice Sassoli -. Aumenta il risparmio, si tende a spendere più nei servizi e che nei beni durevoli. Ma soprattutto la piramide demografica oggi si è rovesciata, con conseguenze sui consumi: gli anziani comprano meno auto, meno case, meno abbigliamento mentre spendono di più per la salute. Crescono anche gli investimenti nel comparto assicurativo». L’alimentare è stabile mentre il tempo libero regala di quando in quando delle accelerazioni, tra vacanze e weekend.

Si iniziano inoltre a vedere gli effetti del Decreto Dignità che ha bandito la pubblicità dei giochi e di fatto toglierà al mercato almeno 100-150 milioni di euro.

«A questo paese, per rimettersi in moto, serve uno shock» ha commentato Sassoli.

LA FRAMMENTAZIONE DEI MEDIA è al centro della performance che ha aperto l’Assemblea, con le considerazioni del Presidente alternate all’aria della Regina della Notte e alla Sonata in Re maggiore per due pianoforti di Mozart, C’era una volta il West per celebrare i 90 anni della nascita e i 30 della morte di Sergio Leone, un assistente vocale in forma di Ganesh, Warhol e Depero. «Il senso di ‘Ciò che guardi ti riguarda’ è dare spazio a tutti i mezzi di comunicazione: voce, immagini fisse e mobili, assistenti virtuali che rappresentano il momento che vive la nostra comunicazione. L’arte è sempre stata legata a doppio filo con la pubblicità. E in tempi in cui la lama della mente perde il suo filo, la poesia e l’arte restano un rifugio sicuro».

Il lancio delle rilevazioni Auditel sui dispositivi digitali segna una rinnovata centralità della tv, che ormai è di flusso, fruita ovunque, tra reti generaliste, tematiche, frammenti di programmi online, serie e videogame. Dal canto suo Upa si sta impegnando sempre di più sul fronte intelligence con il data lake Nessie; la blockchain mirata alla trasparenza della filiera, in particolare del programmatic; la guida online theKPI.pro per le strategie di comunicazione aperta a tutte le aziende associate e agli operatori della pubblicità; dashboard degli investimenti pubblicitari, anch’esso aperto a tutti e il Libro bianco sulla Comunicazione digitale che quest’anno si focalizzerà sugli standard di viewability “vogliamo il 100%” e della ‘targetability’, per far sì che la comunicazine vada a persone e non a bot.

Mercato pubblicitario piatto. Secondo Upa l’anno chiuderà a +0,5% ma incombe la stagnazione ultima modifica: 2019-07-04T08:54:11+02:00 da Redazione

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