Caffeina alza il velo sulle disfunzioni nell’uso di social e contenuti che non fanno bene ai brand

Al Mashable Social Media Day l’intervento di Tiziano Tassi, CEO e co-founder della digital company

Tiziano Tassi, CEO e co-founder della digital company Caffeina, dice di non essere “un estremista del digitale”, ma ama le provocazioni e ha convinzioni decise su alcuni luoghi comuni.
La prima, quella di dire cosa non funziona, anche se tutti o quasi lo fanno, nell’utilizzo di social e contenuti da cui discendono postulati come “postare di più non rende più rilevanti”, “l’engagement rate non riflette la realtà” e avere tanti fan non vuol dire molto.

Caffeina alza il velo sulle disfunzioni nell’uso di social e contenuti che non fanno bene ai brand
Tiziano Tassi

La seconda che le aziende devono tornare a essere creative, dunque dovrebbero evitare il rischio dipendenza da influencer e ambassador che rendono i brand indistinguibili e disabituano le aziende a raccontare storie (ma niente a che vedere con lo storytelling) perdendo know-how.

La terza, che le metriche sono necessarie per fare in modo che contenuti e social media siano davvero rilevanti per le aziende per cui la definizione di reach, per esempio, abbandona i giga numeri per “un numero ampio di persone interessate”.

La scarsità dà valore ai contenuti: Tassi ne è sempre più convinto, considerato il diluvio di informazioni quotidiane, così come è convinto che la rilevanza si generi con la qualità della creatività più che con la quantità dei contenuti. “Dobbiamo creare cultura”, dice, tornare a creare contenuti in grado di sviluppare impatto reale e, aggiunge, “essere ‘on track’ con i cambiamenti per trovare nuove opportunità”.

Caffeina alza il velo sulle disfunzioni nell’uso di social e contenuti che non fanno bene ai brand

Relazione diretta. La digital company ha solo clienti diretti, la gran parte aziende di grandi dimensioni, una scelta impostata un paio d’anni dopo l’esordio, e “che ci permette di avere un ruolo consulenziale”, aggiunge Tassi, oltre ad “accorciare la catena con competenze di tecnologia, marketing e design ed execution interne”, con un metodo di lavoro che dalle fasi iniziali di qualsiasi progetto mette intorno a un tavolo tutti i professionisti coinvolti, dall’art director al web developer.

“Essere di Parma non ci ha aiutato, se non nell’avere una visione più aperta, ma ci giochiamo la competizione con gruppi molto più grandi di noi usando la qualità come prima opportunità”, racconta Tassi spiegando di aver costruito Caffeina come un sistema di valore paragonabile a quello del caffè: “è sinonimo di made in Italy, ma la materia prima non è italiana; lo stesso facciamo noi, portando tecnologia e visioni da tutto il mondo e per trasformarli in progetti di qualità”. In questo modo nascono operazioni come Youmanist, portale responsive che trasforma la comunicazione in servizi offerti in modo continuativo ai clienti private di BNL BNP Paribas, tramite contenuti di qualità e strumenti multipiattaforma per sfruttare nel modo migliore il tempo per sé stessi.

Per scovare i trend Caffeina adotta un mix di approcci composto da una unit strategy che si aggiorna su strumenti e mezzi, mentre monitora le attività per i clienti, da una banca dati, da servizi e report acquistati esternamente “ma soprattutto con persone molto curiose”, aggiunge Tassi, molta mobilità interna e la costante messa in discussione del proprio lavoro.

Caffeina alza il velo sulle disfunzioni nell’uso di social e contenuti che non fanno bene ai brand ultima modifica: 2017-10-24T11:32:40+02:00 da Redazione

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