Anche la Spagna adotta web tax sui ricavi dei giganti della rete

La Commissione europea sta valutando la possibilità di eliminare il potere di veto da parte dei governi dell’Unione sulle iniziative comunitarie di natura fiscale e considerare un nuovo sistema basato sulla maggioranza qualificata. Maggiori dettagli sulla web tax anche dalla Francia

Visto lo stallo in Europa, anche la Spagna – dopo Francia e Italia – ha adottato venerdì scorso un progetto di legge per creare una tassa del 3% sui ricavi generati da determinate attività di grandi gruppi digitali, da Google ad Amazon.

“Il Consiglio dei ministri ha adottato un’imposta tecnologica su alcuni servizi online”, ha annunciato la portavoce del governo, Isabel Celaa, specificando che “la Spagna è il primo paese dell’Unione Europea” ad “adattare il proprio sistema fiscale ai nuovi modelli di commercio online” al fine di “far pagare le imposte alle imprese là dove essere realizzano i loro profitti”.

La tassa del 3% dovrebbe essere applicata alle grandi imprese il cui fatturato superi i 750 milioni di euro a livello mondiale e i 3 milioni in Spagna e il governo spera di ottenere nuovi introiti fiscali fino a 1,2 miliardi di euro. Non è però certo che il progetto di legge spagnolo possa essere votato, visto che il governo guidato da Pedro Sanchez non ha la maggioranza in Parlamento. In Italia, invece, sono attesi i decreti attuativi entro il prossimo aprile.

Il Ministero dell’economia e delle finanze francesi, intanto, ha fornito maggiori dettagli sul progetto di tassazione speciale per le imprese che offrono servizi digitali che sarà presentato il mese prossimo con applicazione retroattiva al 1° gennaio 2019.

Come per Spagna e Italia la tassazione toccherà tutte le imprese con fatturato superiore ai 750 milioni di euro a livello mondiali e i 25 milioni in Francia, ha spiegato il ministro Bruno Le Marie al Journal du Dimanche con un’imposizione progressiva fino a un massimo del 5%: l’obiettivo del governo francese è di incassare circa 500 milioni di euro l’anno per finanziare i servizi pubblici.

Il ministro ha anche detto di sperare ancora in una web tax UE, mentre la Commissione europea sta valutando la possibilità di eliminare il potere di veto da parte dei governi dell’Unione sulle iniziative comunitarie di natura fiscale e considerare un nuovo sistema basato sulla maggioranza qualificata.  a

Anche la Spagna adotta web tax sui ricavi dei giganti della rete ultima modifica: 2019-01-22T12:31:29+01:00 da Redazione

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