Partnership for Responsible Addressable Media: l’industria della pubblicità si organizza per continuare a raccogliere i dati in modo responsabile

La Partnership si rivolge a sviluppatori di browser e piattaforme per convincerli a ripensare le decisioni che limiteranno il tracciamento

Sarà composta da rappresentanti delle principali organizzazioni del settore (ANA, 4A, IAB e NAI), da inserzionisti come Ford, GM, IBM, P&G e Unilever e da agenzie (UM, Publicis Media, MediaMath) e media la Partnership for Responsible Addressable Media, associazione presentata a inizio agosto in Usa con l’obiettivo di “proteggere” la capacità di distribuire annunci digitali personalizzati.

La Partnership si rivolge a sviluppatori di browser e piattaforme – a cominciare da Google, che vuol dismettere i cookie dal 2022, e Apple, che in autunno presenterà il nuovo sistema operativo basato sul consenso dell’utente – per convincerli a ripensare le decisioni che limiteranno il tracciamento, ma come nota MediaPost, non è ancora chiaro quali siano gli standard di privacy che l’organizzazione intende proporre.

Tra le ipotesi, la possibilità di limitare la conservazione dei dati, restringendo gli scopi per cui possono essere utilizzati, e un tavolo di collaborazione per sviluppare un sistema di identificazione diverso dai cookie.

Per Justin Brookman, direttore del Consumer Privacy and Technology Policy for Consumer Reports, la Partnership arriva fuori tempo massimo, considerata l’adozione di leggi come il Consumer Privacy Act della California per la protezione dei dati personali.

Partnership for Responsible Addressable Media: l’industria della pubblicità si organizza per continuare a raccogliere i dati in modo responsabile ultima modifica: 2020-08-25T10:52:24+02:00 da Redazione

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