Cala la percezione di convenienza del programmatic. Sulla viewability non si transige, il mobile è la nuova incognita

La seconda edizione del report di OpenX dedicato alla percezione della qualità del mercato del programmatic advertising mostra che, nonostante gli investimenti continuino a crescere, si riduce il numero dei professionisti che considerano conveniente lo strumento. Cresce anche l’ansia per il mobile, nuova incognita perchè non funzionano le stesse regole del desktop

Il programmatic è uno dei driver della crescita della pubblicità digitale, tuttavia la percezione di qualità del mercato continua ad altalenare tra ansia parallela a sicurezze. Lo segnala la seconda edizione del report sulla percezione degli operatori della qualità del mercato, realizzato da OpenX in collaborazione con ExchangeWire Research, sulla base di un sondaggio sottoposto a 107 tra professionisti del digital marketing abbonati ai servizi di ExchangeWire o clienti di OpenX, il 44% dell’area Emea, 35% Usa e 21% nell’Asia Pacifico.

Emerge innanzitutto come il programmatic non sia più sinonimo di convenienza, intesa come ‘value for money’. Lo scorso anno lo sosteneva il 95% del campione, oggi l’86%. Questo nonostante la percentuale di chi gli attribuisce maggiori rischi rispetto agli altri media sia diminuita di 17 punti, rimanendo comunque nell’ordine del 48%. A riguardo, il report spiega che le ansie non riguardano tanto la qualità delle inventory desktop, quanto invece lo spostamento dell’utenza verso schermi mobile, con formati emergenti per i quali non valgono le stesse regole del mercato desktop ormai ben consolidato. Chi ha provato ad traslarle su mobile è rimasto scottato per la loro inefficacia.

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La viewability rimane uno dei problemi chiave in cima all’agenda dei marketers, soprattutto appunto in ambito mobile, più esigenti inoltre riguardo agli standard base. La percentuale di coloro che ritengono l’80% e oltre lo standard di visibilità accettabile è cresciuto dal 21% del 2015 al 30% di oggi, a fronte di un livello medio di viewability che si colloca sul 43% (due punti in meno rispetto al 45% dell’anno scorso). Sul discorso frodi online, il 70% è disposto a tollerare un livello non superiore al 5%.

Il report infine segnala come la fiducia dei marketer nei programmatic private marketplace si sia ridotta in modo rilevante: lo scorso anno il 18% li considerava come l’unica via per assicurarsi inventory di qualità; oggi la proporzione è scesa al 9%. Allo stesso modo la percentuale di chi si dice scontento è cresciuta a 37%, dal 23% del 2015. Il 54% (vs 58% del 2015) li considera affidabili, ma solo se affiancati a servizi e tecnologie che identificano i fattori che mettono a rischio la qualità.

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Cala la percezione di convenienza del programmatic. Sulla viewability non si transige, il mobile è la nuova incognita ultima modifica: 2016-09-13T12:06:06+02:00 da Redazione

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