Le generazioni cambiano, ma non i loro bisogni: ecco come li soddisfano i più giovani

Nono highlight della ricerca Z Factor di Havas Media sui comportamenti mediali della GenZ

Essere presenti online è un’esigenza vitale per i ragazzi della Generazione Z. Un bisogno fondamentale insito alla natura umana, che oggi – attraverso il contatto con le tecnologie digitali – prende forma sui social.

La ricerca Z Factor di Havas Media definisce Universal Human Core Need quelle esigenze che non cambiano con il passare degli anni e delle generazioni e quelle che i giovani hanno individuato durante i focus group sono apparire, flirtare e informarsi. Per intenderci: non cambia la sostanza, cambia la forma in cui questi bisogni si esprimono.

L’appartenenza è il primo e più importante driver della presenza sui social media: il 38% della Generazione Z afferma di utilizzare Instagram per far sapere agli altri cosa fa, dov’è  e con chi si trova, mentre una percentuale intorno al 60% lo usa per sapere cosa fanno, dove sono e con chi sono gli amici. Il desiderio di apparire non si limita a selfie e video ma, attraverso il social ThisCrush, utilizzato dal 20% dei 13-18enni, ci si mette in gioco anche in prima persona con nome e cognome, sottoponendosi a domande da parte di persone anonime, che possono sfociare anche nel bullismo. La privacy non è proprio in cima ai loro pensieri: è una priorità solo per il 65% degli intervistati.

Il flirtare è il secondo driver, ma assume una dimensione più sfumata e privata. Marginale la rilevanza dei ‘like’ per farsi notare, sparpagliati nel mare magnum delle interazioni, mentre salgono d’importanza le risposte alle Instagram Stories, che danno origine a una chat privata. Se son rose… la conversazione prosegue su WhatsApp. 

Del terzo bisogno, quello di informarsi, abbiamo parlato la settimana scorsa. C’è, forte e chiaro, ma messo a dura prova dalla superficialità dell’approccio alle notizie, fruite rapidamente e passivamente.

Segue la prossima settimana con l’highlight ‘Se mi annoi, ti cancello: la logica del follow e dell’unfollow secondo la GenZ’.

***

Notizie correlate:

La generazione del prossimo futuro sotto la lente di ingrandimento di Havas Media e ZooCom

I brand preferiti dalla Generazione Z: pochi, ma con un’identità definita e uno storytelling che fa la differenza

1° highlight – La televisione per la Generazione Z: rimane accesa, ma da passiva diventa (inter)attiva

2° highlight – Il posto dell’audio nella dieta mediale della Generazione Z: video didn’t kill the radio

3° highlight – Per la Generazione Z Instagram è una cosa seria. Manuale di psicologia del like

4° highlight – La Generazione Z utilizza i social in modo passivo, simile a quella che era la tradizionale modalità di fruizione della TV

5°highlight – La Generazione Z è super selettiva con i profili da seguire, che però sono determinanti nel processo d’acquisto

6°highlight – Un solo canale, mille possibilità: YouTube. La Generazione Z lo usa per divertirsi, informarsi, imparare, ispirarsi

7° highlight – Toglietemi tutto, ma non il mio smartphone! La Generazione Z passa il 33% della giornata davanti a uno schermo

8° highlight – La Generazione Z fa un uso ‘snack’ dell’informazione: rapido e poco approfondito

10° highlight – Se mi annoi, ti cancello: la logica del follow e dell’unfollow secondo la Generazione Z

Le generazioni cambiano, ma non i loro bisogni: ecco come li soddisfano i più giovani ultima modifica: 2019-04-09T09:02:44+02:00 da Redazione

Related posts