Il contributo dei brand al nuovo modello di sviluppo delle città passa dal Brand Urbanism

Nella live conference organizzata da IGP Decaux si è parlato del rapporto dei brand con il territorio, battezzato brand urbanism, che oggi è quanto mai necessario per cercare di moltiplicare le risorse e far funzionare una città come Milano

IGP Decaux ha curato la live conference della Milano Digital Week dedicata al ruolo che i brand possono avere per migliorare attivamente la qualità ambientale ed ecologica della città.

Alessandro Loro

“La tela del manifesto è la città stessa”, ha detto Alessandro Loro, Head of Innovation & Communication della concessionaria, introducendo la tavola rotonda che ha discusso casi concreti di ‘brand urbanism’, concetto coniato per definire quei progetti di arredo urbano che migliorano la vita dei cittadini e rafforzano il legame dei brand con il territorio.

Un rapporto quanto mai necessario, oggi, per cercare di moltiplicare le risorse e far funzionare una città come Milano, duramente colpita dalla pandemia, dove molti servizi pubblici sono connessi con la pubblicità e dove la crisi – economica e ambientale – ha creato una serie di nuove necessità cui solo una collaborazione tra istituzioni, imprese, cittadini e privato sociale può tentare di rispondere, ha spiegato Pierfrancesco Maran, assessore Urbanistica, Verde e Agricoltura. Entro 30 giorni, per esempio, saranno ultimate le verifiche per implementare le sponsorizzazioni del progetto ForestaMi il cui obiettivo è piantare in città 3 milioni di alberi entro il 2030 per ridurre gli impatti di inquinamento e cambiamenti climatici.

Ma gli spazi di intervento sono molteplici, ha aggiunto Loro, sottolineando il ruolo della tecnologia come fattore abilitante in alcuni casi concreti di brand urbanism, dall’orto urbano sul tetto del Superstudio Più progettato dalla bio-architetto Tiziana Monterisi ai progetti per Ferrero e Danone realizzati da 3Bee, la start-up che ha sviluppato un dispositivo per monitorare api e apiario e un sistema di crowd-bees per sostenere gli apicoltori, agli strumenti messi a punto da Rete Clima per calcolare la carbon footprint di un evento e compensarla – lo ha fatto Gucci, dopo l’ultima sfilata a Milano, piantando 2mila alberi al Parco Nord, 1 per ogni ospite – e per quantificare il valore dei benefici prodotti dalle aree verdi.

“Potremmo avere impianti pubblicitari naturali nei corridoi ecologici come banchine e spartitraffico”, ha aggiunto Loro ricordando anche altre opportunità di collaborazione per le aziende e progetti come le pensiline verdi della città di Utrecht che hanno ispirato la brand pensilina green di piazza della Repubblica a Milano, realizzata da IGP Decaux in occasione dell’ultima Milano Green Week, rivestita da vegetazione e piante sempre verdi.

Il contributo dei brand al nuovo modello di sviluppo delle città passa dal Brand Urbanism ultima modifica: 2020-05-27T11:08:30+02:00 da Redazione

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