Il branded entertainment diventa materia accademica

Zodiak Active è partner dell’Università Cattolica di un Lab per studiare filiera, casi e misurazione di uno strumento di marketing sempre più importante nel media mix

L’era della ‘costante attenzione parziale’ non è cominciata oggi, il modo di dire esiste da decenni, ma rende l’idea del comportamento del pubblico di fronte alla fruizione mediale e del messaggio pubblicitario. Adulti o ragazzi non ha importanza, anche se per i giovani il fenomeno è più marcato: ne collezionano frammenti, selezionando solo quanto viene ritenuto rilevante.

Ed è così negli ultimi anni il ‘branded content’ ha acquisito sempre più importanza nell’agenda di chi fa comunicazione, tanto da meritare una categoria – ancora piuttosto imprecisa per la verità – in tutti i festival della comunicazione, da Cannes a Epica, e da diventare materia di studio accademica.

Questo il quadro della conferenza organizzata presso l’Università Cattolica per presentare il Branded Content Lab, progetto finalizzato a monitorare la convergenza tra i settori della produzione industriale, dei servizi, delle tecnologie dell’informazione, della comunicazione e dei contenuti media, patrocinato da Zodiak Active e del libro ‘Branded Content Marketing. Un nuovo approccio alla creazione di valore’ a cura di Roberto Nelli, docente dell’Università Cattolica, realizzato con il contributo di Zodiak Active e la collaborazione di Upa.

GIOVANNA MAGGIONI, d.g di UPA «Le aziende devono fare di più con meno, che non vuol dire ridurre i budget ma razionalizzare le risorse al fine di creare consenso ed emozione. Questo anche attraverso la collaborazione di funzioni aziendali che fino ad oggi raramente collaboravano, come marketing e comunicazione con l’ufficio legale»

ROBERTO NELLI, prof. Università Cattolica«Siamo passati dai contenuti di marketing al marketing dei contenuti con l’azienda che si trasforma in editore. Il contenuto viaggia portandosi dietro il prodotto, conducendo il consumatore vicino all’atto di acquisto»

ALBERTO CONTRI, d.g Lombardia Film Commission «Le aziende chiedono innovazione. Tuttavia queste operazioni di branded entertainment sono ancora scarsamente misurabili. In attesa di strumenti affidabili le aziende per innovare devono ‘lanciarsi’. E devono necessariamente considerare che, per progetti complessi ma privi di acquisto media, l’agenzia deve essere remunerata per il suo apporto strategico» (e qui ritorna l’annosa questione dei DN, ndr).

Case study

Alessandra Del Prete, marketing manager di Microsoft XBox, Germano Massimo, experience architect manager UM, e Emanuele Finardi, director of special initiatives media di Zodiak Active, hanno presentato il progetto ‘Best of the Block’ finalizzato a promuovere Kinect presso il target delle famiglie attraverso un programma in 4 puntate su Cielo. Ora è in corso la seconda edizione su DeeJay Tv.

Barbara Pinna, direttore marketing di Brown-Forman (Jack Daniel’s), Massimo Ghedini, a.d. di Manzoni & C, Matteo Scortegagna, chief content cfficer & svp Media di Zodiak Active, più Granfranco Piccolo c.e.o. di UM, hanno presentato la case history triennale di ‘Jack on tour’, progetto di storytelling musicale intorno ai territori della marca oggi alla 3a edizione (leggi la notizia su Brand-news.it).

 

Il branded entertainment diventa materia accademica ultima modifica: 2012-12-03T15:41:15+01:00 da Redazione

Related posts