Sochi 2014, tra spot e social media saranno le Olimpiadi più gaye

Poche campagne olimpiche hanno bucato lo schermo mentre diventano virali quelle contro il governo russo e le sue leggi discriminatorie. Una cosa è certa, salvo exploit a livello di comunicazione queste saranno le Olimpiadi più gaye dell’epoca moderna. 

Venerdì, giorno della cerimonia di apertura, Google e Channel 4 si sono tinte di arcobaleno e rosa, mentre AT&T (sponsor del Team USA) e Lotus F1 Team hanno preso posizione in modo molto deciso sui social media.

Se tuttavia molti brand hanno scelto di pronunciarsi, silenzio o poche parole di circostanza dagli sponsor ufficiali anche se il tema è al centro dell’attenzione dei media ed è discusso sui social media, come segnalano anche le analisi del traffico social relativo alla prima giornata di giochi da parte di ExactTarget e Radian6

Buzz online in particolare dovuto a queste campagne:

Channel4 gay mountain

Venerdì Channel 4 ha colorato la sua homepage di rosa e ha lanciato in prime time su tutti i suoi canali (E4, More4 e 4Seven) lo spot ‘Gay Mountain’, un brillante augurio a tutti gli atleti in gara a Sochi, seguito da una breve intervista a Ben Cohen, ex giocatore di rugby e attivista di campagne contro omofobia e bullismo. Lo spot comincia con un omone, il performer Fred Bear, che intona un inno che ricorda quello dell’Armata Rossa, ma che dopo poche note si trasforma in un esplosivo pezzo di ‘bearlesque’ (si può anche scaricare la canzone su Soundhoud). L’idea è di 4Creative, l’agenzia interna già autrice di un memorabile spot per i Giochi Paralimpici di Londra 2012.

“Le Olimpiadi sono sempre state un po’ gay”, con questa battuta il Canadian Institute of Diversity and Inclusion ha lanciato lo spot ‘Luge’, che in meno di una settimana ha archiviato oltre un milione e mezzo di views. Al ritmo di ‘Don’t You Want Me’ degli Human League, il film ironizza con un montaggio ammiccante sulla disciplina del bob, con due atleti che si preparano a lanciarsi giù dalla discesa, suggerendo che il problema non è l’omosessualità ma l’intolleranza. L’agenzia è Rethink.

http://www.youtube.com/watch?v=effb2JYiKXM

Solidarietà alla causa arcobaleno anche da Chevrolet che ha lanciato negli Usa la campagna ‘The new us’, che sarà trasmessa per tutto il periodo delle Olimpiadi, dedicando un soggetto a tutte le famiglie, con assortimenti di ogni genere.

Tra gli altri brand che hanno lanciato iniziative a tema Google che venerdì 7 ha adottato,anche sulla home page russa, un Doodle arcobaleno, come la G del logo del Guardian online (che rileva come molti altri brand abbiano cavalcato l’iniziativa)

Google Sochi gay

logo guardian arcobaleno

Non in Russia ma in 700 negozi in 40 paesi la marca di cosmetici Lush ha lanciato la campagna di San Valentino ‘We believe in love’ (hashtag #SignofLove), oltre ad una manifestazione fuori dall’ambasciata russa a Londra.

Lush belive in love

Porta invece la firma dell’attivista Scott Wooledge il sito cheerstosochi.org, parodia di quello di McDonald’s cheerstosochi.com che è tra gli sponsor ufficiali dei Giochi. Il sito invita il pubblico a creare meme da diffondere con l’hashtag #CheersToSochi per boicottare i brand sponsor dell’evento.

Cheers to Sochi

 

Sochi 2014, tra spot e social media saranno le Olimpiadi più gaye ultima modifica: 2014-02-10T10:09:52+01:00 da Redazione

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