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Google aumenta gli strumenti per le PMI italiane e le aiuta a trovare nuove opportunità con Market Finder

Le piccole e medie imprese in Italia costituiscono la maggioranza del tessuto imprenditoriale nazionale, però solo una parte coglie appieno le opportunità del digitale. Per questo Google ha individuato le PMI come un obiettivo strategico con l’intenzione di scalare il business italiano, semplificando ulteriormente l’offerta dedicata ad esse e introducendo strumenti innovativi per aiutarle a trovare opportunità nei mercati internazionali.

Questo percorso è stato illustrato ieri nella sede milanese di Google da Kim Spalding, Global Product Director Ads per le PMI, e Paola Marazzini, Director Agency e Strategic Partnership, alla luce di uno studio commissionato da Big G per capire quali siano i principali obiettivi delle piccole e medie imprese italiane: la crescita del proprio business è la priorità numero uno (44%) mentre le sfide sono, nell’ordine, trovare nuovi clienti (61%), la fidelizzazione dei clienti attuali (44%) e l’aggiornamento tecnologico o un’attività di promozione efficace (30%). Tuttavia ben il 35% non ha un sito web e il 75% non ha mai avviato campagne su motori di ricerca o sulle mappe.

«Aiutare le PMI ad andare online è una grandissima opportunità – spiega Spalding -. Attraverso Google My Business si può gestire gratuitamente la propria presenza nelle ricerche e sulle mappe e oltre 1 milione di imprese hanno potuto creare un sito in soli 10 minuti. In altri 15 si può anche impostare una campagna pubblicitaria su Google Ads che poi andiamo a ottimizzare con il machine learning, generando un aumento del traffico fino al 60% in più. Sul fronte della formazione abbiamo lanciato lo strumento gratuito Market Finder – l’Italia è il paese top in Europa per utilizzo – che aiuta le aziende a individuare i mercati più strategici per la loro specifica attività, a organizzare l’export e la logistica e infine a promuoversi. Infine il programma Grow with Google, in Italia Crescere in Digitale, ha offerto formazione in Europa a 5,5 milioni di persone, il 90% delle quali impiegata in PMI».

Creato in Europa per l’Europa”, come spiega il suo product manager Marco Giorgini, Market Finder è una sorta di hub per l’internazionalizzazione delle aziende con una quantità sorprendente di dati, in parte proprietari e in parte provenienti da fonti esterne, inerenti ogni aspetto teorico e operativo dell’export, suggerimenti e indicazioni per programmare campagne efficaci.

«E’ nato un anno fa mettendo a disposizione delle PMI l’esperienza che Google ha imparato su se stessa nel lanciare nuovi prodotti e localizzare servizi e da 9 mesi lo stiamo promuovendo tra le aziende italiane. Oggi le aziende registrate a livello globale sono 60mila, ma i visitatori sono parecchi milioni» dice Giorgini.

Tornando allo studio, il volume di ricerche su Google dei prodotti del Made in Italy è aumentato del 56% fra il 2015 e il 2018, in particolare nelle categorie Alimentare, Arredamento, Auto, Abbigliamento e Turismo. Brasile, India, Portogallo e Stati Uniti sono i paesi per i quali il traffico di ricerche legate al Made in Italy registra una crescita superiore alla media, ma anche in Francia, Germania e Regno Unito l’interesse per è in crescita.

In termini di crescita di interesse, il turismo registra il maggior grado di aumento dell’attenzione da parte degli utenti con un +82% delle ricerche dal 2015 al 2018. In forte aumento anche le ricerche legate all’Alimentare (+51%), seguite da Auto (+21%) e Moda (+49%).

Insomma “l’opportunità c’è ed è enorme. Bisogna aiutare le aziende a fare il prossimo passo. Con il digitale non conta più la dimensione dell’azienda ma la qualità; 1000 km non solo più un problema, la distanza si misura in 1 o 2 click” commenta Paola Marazzini.

A testimoniare quanto il digitale possa fare la differenza sono intervenute due piccole aziende: Lanieri, brand D2C nativo digitale di abbigliamento da uomo su misura, e LisolaStore, azienda familiare nata negli anni ’40 che meno di due anni fa ha iniziato a far crescere il proprio business online.

I budget di marketing sono a misura di PMI e si aggirano più o meno, in entrambi i casi sul 10-15% del fatturato lordo. Antonio Cannavò e Renato Ballone, fondatori di LisolaStore, hanno iniziato con campagne seo da 30 euro al giorno e poco alla volta, anche con l’aiuto dell’agenzia SicomunicaWeb, hanno adottato strumenti diversificati: dal lancio dell’ecommerce hanno servito 25mila clienti, generato un aumento del 200% delle transazioni e raddoppiato le entrate. Lanieri ha invece usato Market Finder per approcciare il mercato francese con una crescita del fatturato del 60% anno su anno ed il 15% in più di nuovi clienti.

Alberto Toso, Head of Digital Marketing Lanieri, ha dichiarato: “Grazie all’utilizzo di Market Finder e alle analisi dei mercati esteri, abbiamo confermato la validità dei nostri attuali investimenti e stiamo scegliendo quelli in cui investire in futuro”.

Google aumenta gli strumenti per le PMI italiane e le aiuta a trovare nuove opportunità con Market Finder ultima modifica: 2019-11-12T13:38:48+01:00 da Redazione

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