Nell’epoca dell’intelligenza artificiale la creatività è ancora il primo vantaggio competitivo

Adobe sul palco di Cannes Lions spiega ai brand la sua visione per una creatività a prova di futuro

Nell’era della AI, dei contenuti che corrono sempre più veloci e dei nuovi media che si impongono nella quotidianità di persone e brand, la vera sfida è continuare a dar vita a una creatività a prova di futuro. Un futuro che è già di per sé un processo in continuo divenire ma che, di anno in anno, avanza a balzi sempre più grandi e veloci. Ne hanno parlato sul palco di Cannes Lions Debbie Millman, Co-founder e Host di Design Matters, e Scott Belsky, Chief Product Officer di Adobe, in un seminario dal titolo ‘How to future-proof creativity’.

Debbie Millman, Co-founder e Host di Design Matters, e Scott Belsky, Chief Product Officer di Adobe

“Stiamo vivendo in un’epoca in cui i brand fanno più di quanto hanno mai fatto fino a questo momento e quello che è più eccitante è che stanno creando qualcosa che è molto più grande di loro stessi – ha detto la Millman davanti alla platea del Lumiére – Mai come in questo momento i brand stanno ridisegnando la nostra cultura e influenzando le nostre vite. Le nuove tecnologie come l’AI, l’uso della voce, la realtà aumentata e la creazione di contenuto 3D non fanno altro che alzare l’asticella per i creativi e aiutano a risolvere alcuni dei problemi più spinosi del futuro della creatività”.

Parlando della paura che il futuro suscita per il semplice fatto di non essere controllabile Belsky sottolinea che “la cosa più importante in un momento di grandi cambiamenti come questo è sviluppare il coraggio di guardare in faccia il futuro. E’ la creatività il vero vantaggio competitivo dei brand, senza questa si rischia di venire ignorati facilmente. Ed ecco perché la comunicazione sui social di alcuni brand rischia di non essere più efficace.”

E se qualcuno teme che l’intelligenza artificiale possa prendere il sopravvento sulla creatività, la Millman è sicura che la curiosità e l’immaginazione non verranno mai meno “per colpa” dell’AI, anzi, questa permetterà ai creativi di dedicare loro molto più tempo.

“I brand hanno il compito di spingere le persone a essere più curiose permettendo loro di essere veri e propri stakeholder della creatività – dice Belsky – La creatività condivisa e collaborativa è qualcosa di reale, sta già accadendo e ormai fa parte delle aspettative delle persone”.

Nell’epoca dell’intelligenza artificiale la creatività è ancora il primo vantaggio competitivo ultima modifica: 2019-06-18T09:53:14+02:00 da Redazione

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