Deloitte invita a puntare su digitale e innovazione per la ripartenza dei settori travel & hospitality

Secondo Deloitte in Italia il ritorno del turismo a valori comparabili a quelli del 2019 forse non ci sarà prima del 2023

Il settore del turismo è stato tra i più colpiti dalla pandemia, con ripercussioni sull’intera catena del valore del settore, a cominciare da domanda e offerta. Per analizzare i punti di forza e di debolezza e individuare tendenze e priorità strategiche, Deloitte ha coinvolto un gruppo ristretto di professionisti del turismo e opinion leader in un think tank che, attraverso incontri virtuali esclusivi, ha dato voce a chi sta affrontando le sfide imposte dalla pandemia. Gli insight sono stati raccolti in un white paper che fornisce una overview dei temi discussi e nuovi elementi su cui riflettere.

L’impatto della pandemia. In Italia nel 2020 è stato registrato un calo del 60% dei visitatori rispetto all’anno precedente e una perdita complessiva di 95 miliardi di euro, valore che verosimilmente resterà sotto media anche nel 2021, con un ritorno a valori comparabili a quelli del 2019 non prima del 2023 per il mercato domestico. Deloitte sottolinea però che queste previsioni sono state fatte prima dell’avvio della campagna vaccinale e che la sua efficacia potrebbe avere ripercussioni positive già da quest’anno.

Il turismo del futuro sarà diverso da quello che abbiamo conosciuto: già si intravede una ricerca più robusta per le ‘secondary destination’ a scapito delle mete più tradizionali, di modalità di trasporto che privilegiano l’auto a noleggio rispetto al volo low cost, il crescente interesse per le case vacanza invece degli hotel. Un cambiamento di approccio che il Deloitte State of Consumer Tracker già rispecchia nelle intenzioni di viaggio dichiarate dai consumatori italiani: la sicurezza rimane una delle priorità così come la preoccupazione per la propria salute resta rilevante per il 47% degli italiani e il 57% dei viaggiatori stranieri.

Il Next Normal sarà caratterizzato da uno stile di vita più raccolto e meno a contatto con sconosciuti, mentre per il 30% dei consumatori il fattore economico rappresenta un ostacolo che dissuade a viaggiare. Secondo Deloitte, infatti, sono numerosi i consumatori che hanno iniziato a risparmiare durante la pandemia e non sono propensi a spendere più di quanto guadagnino.

I cambiamenti nelle attitudini delle persone indicano la necessità di individuare nuove modalità per ingaggiare, attrarre e gestire i viaggiatori e le loro richieste. Il 2020, si sa, ha dato una spinta alla crescita dell’eCommerce e degli acquisti digitali anche tra le fasce più adulte, mentre le nuove generazioni di turisti sono composte da nativi digitali che danno per scontati servizi digitali e innovativi e desiderano esperienze altamente personalizzate e costruite sulla base di interessi e valori personali. Anche autenticità e sostenibilità sono fattori emergenti che hanno acquisito importanza durante la pandemia e definiscono scelte di consumo e stili di vita da cui non si tornerà indietro.

La comunicazione è indicata da Deloitte tra i principali investimenti che guideranno la ripresa del turismo: social ed esperienze virtuali, che aiutano a mantenere vivo il rapporto con la propria community creando un legame che si potrà tornare a sollecitare non appena si potrà viaggiare fluidamente, devono viaggiare in parallelo a una comunicazione corretta per rassicurare i viaggiatori. Il report contiene anche un focus sul business travel, che mantiene parecchie incognite, e sul ripensamento dell’ospitalità nei contesti urbani.

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Deloitte invita a puntare su digitale e innovazione per la ripartenza dei settori travel & hospitality ultima modifica: 2021-07-06T11:44:03+02:00 da Redazione

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