Al posto del Daspo, il Chelsea porta ad Auschwitz i tifosi antisemiti

Il club inglese del Chelsea ha annunciato nei giorni scorsi un’iniziativa di ‘cause marketing’ individuata dal think tank di Trendwatching come particolarmente innovativa.

La fondazione del club, con l’obiettivo di fare crescere la consapevolezza dei suoi tifosi riguardo ai rigurgiti di antisemitismo, porterà ad Auschwitz i suoi fan riconosciuti colpevoli di tali atti, invece di bandirli per 3 anni dai campi di calcio, come da prassi. “Se ti limiti a sanzionare certe persone, non ne cambierai i comportamenti”, ha spiegato Bruce Buck, presidente del Chelsea, secondo il quale questa nuova politica darà modo ai tifosi antisemiti di “realizzare quanto hanno fatto e comportarsi meglio”.

Il programma della Fondazione prevede che i tifosi accettino di partecipare a corsi di ‘riabilitazione’ presso il campo di concentramento, ma se rifiutano scatta il divieto di ingresso allo stadio.

Lisa Feiersten di Trendwatching ha commentato con particolare calore l’iniziativa del Chelsea, non tanto e non solo partendo dall’essere ebrea – come Roman Abramovich, proprietario della squadra – quanto per l’approccio della Fondazione che invece di esacerbare il problema con un semplice divieto di ingresso allo stadio che rischia di incattivire ulteriormente persone già arrabbiate, ha deciso di metterle davanti ai fatti compiuti. Un esempio di coraggio, nota Trendwatching, da parte di un brand che ha deciso di usare il proprio ruolo e le proprie risorse per influenzare un cambiamento positivo.

Al posto del Daspo, il Chelsea porta ad Auschwitz i tifosi antisemiti ultima modifica: 2018-10-23T11:59:49+02:00 da Redazione

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