Spot in 25 paesi durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Sfida creativa ai divieti del Locog
http://youtu.be/gHFhGDWP9Fs
In Gran Bretagna l’ultimo sport è quello di sfidare i divieti pubblicitari imposti dal comitato olimpico Locog, primo tra tutti quelli di citare la città di Londra. Tra tutti, molti prontamente rintuzzati, spicca quello di Nike che lancerà domani uno spot in 25 nazioni in coincidenza con la cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Alla faccia dello sponsor ufficiale Adidas, lo spot mostra giovani atleti gareggiare per strada e campetti polverosi situati nelle Londre di tutto il mondo: East London in Sud Africa, Little London in Jamaica, Small London in Nigeria, London Ohio negli Stati Uniti e pure in un centro fitness chiamato London Gym.
Lo spot ‘Find your greatness’ è un’istituzionale dal tono epico e coinvolgente nella sua umanità: “la grandezza non sta in un posto speciale e non è una sola persona speciale. La grandezza è dovunque qualcuno tenta di raggiungerla”. Chiude l’hashtag #makeitcount. Non vengono citati direttamente i giochi olimpici, né tantomeno mostrati gli anelli del logo. Ma l’effetto ambush è plateale. In Gran Bretagna c’è anche una pianificazione su stampa e outdoor. La firma è di Wieden & Kennedy Portland.
L’idea di utilizzare le ‘altre’ Londre è stata lanciata pochi giorni fa dal brand di scommesse sportive Paddy Power che in una campagna pianificata in tv, online e in outdoor a Londra si proclamava sponsor ufficiale del più grande evento sportivo di Londra, paese che però sta in Francia, dove si tiene una gara di corsa con un uovo in equilibrio su un cucchiaio. Idea che immediatatamente ha scatenato l’ufficio legale del Locog.
