Nel 2020 record di consumi per gli alimenti surgelati che però scontano la penalizzazione del fuori casa (-37%)

Durante i mesi di confinamento e restrizioni si è rafforzato il rapporto tra italiani e cibi surgelati, i cui consumi sono cresciuti del 5,5% rispetto al 2019.

Lo ha reso noto l’Istituto Italiano Alimenti Surgelati (IIAS) con il suo rapporto annuale secondo cui il trend positivo ha caratterizzato nel retail tutti i segmenti merceologi del comparto, mentre a causa delle prolungate chiusure di ristoranti, uffici e scuole sono stati fortemente penalizzati tutti i consumi fuori casa (-37%).

Complessivamente il settore si è attestato su un valore di mercato tra i 4,4 e i 4,7 miliardi di euro, con una performance significativa del retail che è cresciuto del 12,1% e copre il 68,5% del valore di mercato e un buon successo anche di door-to-door ed eCommerce.

Quanto alle preferenze di consumo, le tendenze registrate da IIAS, indicano l’esigenza di consumare prodotti salutari e sicuri, la ricerca di risparmio e contenimento degli sprechi, il bisogno di piccole gratifiche quotidiane e l’attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale.

Sul fronte export, i prodotti italiani hanno trovato nuove opportunità di crescita in Europa, che da sola rappresenta l’81,6% a volume e il 77,8% a valore, con la Germania in testa. In seconda posizione gli Usa con il 14,1% di quota dove da quest’anno è possibile esportare anche prodotti che contengono salumi.

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Nel 2020 record di consumi per gli alimenti surgelati che però scontano la penalizzazione del fuori casa (-37%) ultima modifica: 2021-07-08T11:15:57+02:00 da Redazione

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