Branded content, native adv, social, digital audience ed eventi i punti fermi di Condé Nast che nel 2016 rafforza la carta stampata. A marzo il nuovo Vanity Fair

Presentate ieri a Milano, al Teatro Nazionale, le molte novita’ del gruppo editoriale sempre piu’ cross mediale

Sempre piu’ branded content, native advertising, social e digital audience e poi eventi, con un calendario che raddoppia gli appuntamenti, e fiducia verso la carta stampata nella ‘Collezione 2016’ di Condé Nast, editore sempre più cross-mediale che dai 6 milioni di contatti – di cui 5 su carta e 1 digitale – di 10 anni fa, ha raggiunto nel 2015 una total audience di 30 milioni di persone, 6 su stampa e 24 sul digitale.

Fedele Usai ieri sul palco del Teatro Nazionale
Fedele Usai ieri sul palco del Teatro Nazionale

Rivendicando l’autonomia di ogni Condé Nast locale, il presidente e a.d. Giampaolo Grandi, ha presentato – insieme con il direttore generale Fedele Usai – posizionamento e progetti della casa editrice.

Il posizionamento si riassume nell’essere sempre più media company cross-mediale, puntare sulla qualità dei numeri – che pure ci sono, e abbondanti – di un’élite che si raccoglie intorno alle testate di punta Vogue e Vanity Fair, per essere “quelli che influenzano gli influenzatori”, ha detto Grandi.

I nuovi progetti riguardano l’ulteriore implementazione di CN Live, la piattaforma video da cui è transitata nel 2015 un’audience media mensile di 16 milioni di persone, e un’offerta di native advertising che punta soprattutto sulle interazioni di una social audience che, ha detto Usai, fa di Condé Nast il primo editore sul mercato italiano e nasce dai contenuti, vero “fattore aggregante” che muove il traffico. Il primo sistema full platform nativo, sperimentato alla grande con la sfilata di Giorgio Armani declinata in tutti i formati possibili e con la campagna con cui Vodafone ha festeggiato i suoi primi 20 anni in Italia, è stato progettato “per intercettare il massimo livello della curva di interesse dei lettori”, ha spiegato Usai.

Un altro esempio della capacita’ di operare attraverso il branded content e’ anche il Wired Audi Innovation Award. “Creiamo storie le distribuiamo per affinita’ attraverso i diversi device e mezzi e monitoriamo la risposta in tempo reale” ha spiegato Usai.

Un lavoro a cui contribuisce l’hub creativo interno Studio 27 che ha creato contenuti per brand come Ferrero, Fiat, Nissan, Smart, Sisley.

Ma il 2016 di Conde’ Nast e’ anche all’insegna della carta stampata. La casa editrice rafforzera’ Vanity Fair investendo un milione di euro, sia sui contenuti sia in un restyling che lo vedra’ comparire in edicola a marzo con un formato piu grande e impattante.

E nuovo e’ anche il sito di Vogue.it con il nuovo sistema frame e il riposizionamento, piu’ in alto, di Glamour che promuovera’ la prima Beauty Conference che si terra’ a Milano a maggio.

L’appuntamento e’ uno dei tanti nuovi eventi organizzati da Conde’ Nast quest’anno. Il calendario vede, tra l’altro, il raddoppio di Wired Next Fest che alla tappa di Milano aggiunge anche quella di Firenze, il nuovo Photo Vogue (festival della fotografia di moda che si terra’ a Milano a novembre), oltre alla tradizionale Vogue Fashion Night e al GQ Freak Out.

Branded content, native adv, social, digital audience ed eventi i punti fermi di Condé Nast che nel 2016 rafforza la carta stampata. A marzo il nuovo Vanity Fair ultima modifica: 2016-02-03T11:51:45+01:00 da Redazione

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